Sterilizzazione del cane – Review 2025: Arroube & Pereira (Università di Évora, Portugal)
La sterilizzazione dei cani è una decisione che, prima o poi, molti proprietari si trovano ad affrontare.
In alcuni Paesi è addirittura obbligatoria per legge o fortemente raccomandata come parte di una gestione responsabile dell’animale, mentre in altri paesi è proibita, salvo nei casi in cui sia necessaria per motivi di salute o per il controllo della popolazione.
Prima di leggere che cosa ci racconta la Review di aprile 2025 una piccola ma doverosa puntualizzazione:
E’ ovvio e chiaro che la sterilizzazione è importante per la riduzione del controllo delle nascite, lotta al randagismo, questioni di salute pubblica e il fenomeno dei cani vaganti.
Questa review e le sue considerazioni esulano da questo aspetto di fondamentale importanza ma coinvolgono i cani di famiglia, custoditi e gestiti con attenzione e cura e buon senso dai loro caregiver.
la Review 2025 pubblicata su Animals cosa racconta?
Arroube & Pereira (Univ. Évora, Portugal) presentano una meta-review aggiornata sulla sterilizzazione nei cani, con focus sugli effetti comportamentali.
Puoi trovare il link qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40218456/

Obiettivi dello studio
- Fornire una panoramica completa su motivazioni, benefici e rischi, con particolare attenzione al comportamento.
- Giudizio critico della letteratura scientifica esistente, evidenziando lacune e contraddizioni.
La letteratura scientifica attuale non offre una risposta univoca: sono stati documentati sia benefici che svantaggi della sterilizzazione.
Inoltre, negli ultimi anni, l’attenzione si è concentrata sempre di più sui potenziali effetti negativi, in particolare quelli comportamentali.
Principali risultati

Andando a scavare nella letteratura sull’argomento gli autori della review hanno evidenziato che:
Gli studi tra gli anni 70-90 tendevano a supportare l’idea che la castrazione migliorasse alcuni comportamenti indesiderati come la marcatura, la fuga, o l’aggressività competitiva.
Studi in anni più recenti invece suggeriscono che i cani sterilizzati possano sviluppare con maggiore facilità paura, ansia e reazioni di panico. Questi effetti sembrano essere più marcati in alcuni soggetti e in determinate razze.
Sterilizzare precocemente: cosa sappiamo?
Alcuni studi suggeriscono che sterilizzare precocemente (prima dei 6 mesi di vita) aumenta significativamente il rischio di sviluppare alterazioni comportamentali, una diminuizione della socialità, dell’apprendimento e sviluppo di insicurezze e paure.
Nelle femmine si riscontra anche un possibile aumento della aggressività.

Una cosa è certa: parliamo di meccanismi complessi
Quello che al momento è chiaro è che gli ormoni sessuali non agiscono in modo isolato:
sono strettamente collegati a ormoni e neurotrasmettitori come cortisolo, ossitocina, dopamina e serotonina.
Questo spiega perché gli effetti della sterilizzazione possono variare anche in base a:
- Sesso
- Razza
- Età
- Fattori ambientali e sociali
Quali sono i Limiti della letteratura attuale?
- Gli studi sono spesso in contrasto tra loro: risultati inconsistenti e non generalizzabili.
- Gli studi sono spesso basati su valutazioni soggettive dei proprietari, con campioni non bilanciati per razza, sesso, età, contesto.
- Mancano dati longitudinali su larga scala
Forse dovremmo chiederci che cosa ancora NON sappiamo!
Servono ancora più ricerche per comprendere appieno tutte le implicazioni della sterilizzazione e il complesso sistema ormonale coinvolto.
Nel frattempo, è importante che ogni decisione venga personalizzata sul singolo cane, valutando storia clinica, comportamento e contesto di vita, emozioni, motivazioni.
È fondamentale valutare ogni cane caso per caso, assumere un atteggiamento prudenziale e valutare alternative chirurgiche o meno alla castrazione tradizionale, come la castrazione chimica o interventi che preservano parte della funzione gonadica (vasectomia).
Non prendiamo la decisione sottogamba!
Per una decisione così delicata e complessa, è sempre consigliabile rivolgersi a un medico veterinario che si occupa di medicina comportamentale, in grado di valutare ogni singolo caso, nella sua globalità.