Dal comportamento alla neurologia ed oftalmologia: un mese da expat e nuove consapevolezze
Ciao! Immagino sappiate che mi trovo a Bucarest per un traineeship intensivo alla Facoltà di Medicina Veterinaria della città.
E’ oramai passato un mese dal mio arrivo e posso cominciare a raccontarvi qualcosa di più della mia nuova vita.
La Facoltà di Medicina Veterinaria di Bucarest è in centro città e dai primi mesi del 2020 ha inaugurato un nuovo ospedale veterinario di urgenza, una struttura molto bella ed efficiente per accogliere cani, gatti, animali esotici e non solo.
Qui in ospedale sto imparando tantissimo, mi trovo molto bene e i dottori con cui lavoro sono professionalmente preparati e dal punto di vista umano sono speciali. Con alcuni di loro siamo proprio in sintonia e ho trovato qui, in loro, dei punti di riferimento. Quotidianamente in ospedale mi confronto con la medicina interna, la neurologia (una grande rivelazione), la oftalmologia (una vera scoperta), l’ anestesia, la chirurgia, l’ostetricia, la diagnostica per immagini e tanto altro ancora. E non vi parlo dei grandi animali… magari un’altra volta!
Le levatacce non mancano, qui si comincia molto presto e alle 8.00 sono tutti operativi. La pausa pranzo è un optional e si prosegue spediti fino al pomeriggio. Dopo la prima settimana di assestamento e di pressanti richieste da parte del mio stomaco, che non voleva saperne di non mangiare, ho preso il ritmo. Molto spesso torno a casa stanchissima, giusto il tempo di mangiare qualcosa, fare una doccia, chiamare casa ed sono già pronta per andare a dormire.
In questo primo mese ho visto un centinaio tra cani e gatti e dal punto di vista comportamentale mi sono fatta l’idea che tutto il mondo è paese. Anche qui, come in Italia, le situazioni sono tanto simili.
Proprietari consapevoli e proprietari meno consapevoli, cani con il collare, cani con la pettorina. Cani adeguati e competenti, cani giovani bisognosi di fare esperienze.
Qui in città prevalgono i cani di taglia piccola. Stando alla mia impressione, priva di dati oggettivi sia chiaro, sembra che i cittadini di Bucarest amino particolarmente bichon, yorkshire, bouledogue francesi e poi passano in un batter d’occhio al pastore del caucaso e dei Carpazi. Non ne ho mai visti così tanti come in questo mese, maestose creature di queste terre dell’est. Questo per quanto riguarda le razze prevalenti.
Per quanto mi riguarda invece, posso dirvi che sto acquisendo nuove consapevolezze. Sono stati giorni lunghi, a volti eterni, ma formativi.
Ho capito quanto è importante e allo stesso tempo difficile stabilire quando siamo davanti a un fenomeno neurologico o ad una manifestazione comportamentale, partendo dall’affrontare correttamente una visita clinica e poi neurologica.
Voi direte “ma dai, guarda che si distingue quando la problematica è neurologica!”.
Anche io ne ero abbastanza convinta prima di venire qui ma non è così semplice come sembra. Così come non possiamo pensare che sia sempre una problematica neurologica quella che vediamo.
Dobbiamo sempre farci venire il dubbio che ci sia qualcosa di patologico ed escluderlo, sottoponendo il nostro cane o gatto ad una visita veterinaria accurata prima di parlare ed “etichettarlo” come problema comportamentale. Per altro, le etichette stanno sempre strette a tutti.
Dobbiamo continuamente farci domande e capire cosa sta succedendo al cane o al gatto che abbiamo di fronte. A lui, proprio a lui, considerando tutto a 360 gradi: fisiologia, fisiopatologia, patologia, la sua storia clinica e la sua storia di crescita personale. Dove vive, con chi vive, chi è lui, che emozioni prova. Va beh, insomma, vorrei mezza giornata a caso, ma non è possibile per il momento.
Altro mondo affascinante è quello della Oftalmologia….così lontano da me prima d’ora. Forse è scoccato l’amore con questo mondo, ma attenzione perchè io soffro di innamoramento facile. Scherzi a parte, attraverso la visita oftalmologica possiamo capire se il cane o il gatto in questione vede, non vede e quanto vede, trovando risposte anche a nuovi comportamenti che il proprietario ci segnala.
La vista, nonostante non sia il senso guida del cane, ha sicuramente un impatto importante sulla vita del nostro pet e capire precocemente i segni di una eventuale perdita ci può aiutare a migliorare la qualità della vita che il nostro cane si troverà ad affrontare.
Chi l’avrebbe mai detto che la medicina comportamentale, la neurologia e l’oftalmologia avessero così tanto in comune e fossero così affascinanti?
Chissà quale sarà la passione che mi travolgerà il prossimo mese?
Ho già una vaga idea…
Quante cose devo ancora imparare?
A questa ultima domanda non ho una risposta precisa ma di sicuro non posso smettere sul più bello!