Sant’ Antonio Abate, il Santo protettore degli animali
Il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, dei contadini, degli allevatori e dei macellai.
Sant’Antonio è il Santo che piace a tutti, rappresentato nell’iconografia con i suoi animali e soprattutto il suo maiale.
Ma chi era veramente? In realtà il Santo non è coinvolto direttamente con l’Italia ma sicuramente è nel cuore degli italiani. Infatti, Sant’Antonio Abate era nato in Egitto e da giovane e ricco ventenne aveva distribuito i suoi averi ai poveri poi, spinto dalla fede, si era ritirato a vita monastica fondando ben due monasteri.
Sant’ Antonio è considerato e ricordato come un grande taumaturgo e per essere il patrono degli animali, tant’è che non vi è stalla o ricovero di animali in cui non ci sia esposta la sua immagine.
Legata alle campagne e alla vita contadina, nella giornata di Sant’ Antonio c’è in tutta Italia la tradizione del falò, il fuoco che viene acceso fin dal tardo pomeriggio con le cataste di legname accumulato durante l’inverno.
Il falò è un momento magico per tutti: grandi e piccini davanti a questo enorme fuoco, cioccolata e vin brulè accompagnano ed esorcizzano i brutti pensieri e le preoccupazioni che simbolicamente bruciano e lasciano spazio ai buoni propositi di inizio anno. Il fuoco viene acceso anche in segno di buon auspicio per raccolti abbondanti nei mesi a venire.
Nella giornata dedicata a Sant’Antonio è una tradizione la Benedizione degli animali, sia gli animali di cascina e da compagnia. Non è raro ritrovarsi sul sagrato della Chiesa o in qualche stalla o cascina dove oltre agli animali da cortile ci sono gli animali di casa, cani al guinzaglio e gatti nei trasportini.
Ricordo con piacere l’appuntamento pomeridiano in cascina dagli amici con i nostri cani in attesa del meraviglioso falò serale.